venerdì 26 aprile 2013

Sau VS Di Natale

L'attaccante di Tonara, Marco Sau
Cagliari contro Udinese. Sau contro Di Natale. L'anticipo delle 18 di domani sera vedrà lo scontro tra due squadre che, come ogni anno, ben si fanno apprezzare dalla critica. Il Cagliari, reduce dalla bella prova contro il Napoli, affronta un Udinese che, nelle ultime gare, ha macinato tanti punti che le hanno permesso la scalata in classifica. Quella di domani sarà anche la sfida tra due attaccanti con il fiuto del gol. Marco Sau, 25 anni, nel suo primo anno in A, e il veterano Totò Di Natale, 35 anni, tra gli attaccanti più prolifici del nostro campionato. Due generazioni a confronto, due attaccanti che si assomigliano parecchio. Il primo ha fame e vuole dimostrare di meritare la massima serie, il secondo continua a stupire incrementando di anno in anno il bottino personale di reti. Il primo sogna la Nazionale, il secondo ha già assaporato quella deliziosa sensazione che si prova indossando la maglia azzurra. Occhio quindi alle reti che si gonfiano. Il match da over ci sta tutto e non stupirà di certo vedere sul tabellino dei gol i loro nomi. 
A salvezza raggiunta, il Cagliari, come  già fatto nella velenosa gara contro i partenopei, proverà a giocare il match con la spavalderia consona di chi crede nei propri mezzi. L'Udinese dal canto suo, forse nell'anno con la partenza più lenta rispetto agli altri anni, si è rimessa pian piano sui binari giusti. Quei binari che, se intrapresi con la giusta velocità, portano dritti alla zona Europa. In casa dei sardi, l'ottimismo dovrà essere dosato per evitare brutti scherzi. Con la banda Guidolin, mai abbassare la guardia...

martedì 9 aprile 2013

Forza vecchio cuore rossoblu!

Nonostante tutto, grande Cagliari. Dopo un campionato carico di insidie che volge al termine, di vicende amministrative e controversie burocratiche, il club rossoblu merita applausi vivissimi.
Una squadra, il Cagliari, capace di reagire alla mazzata stadio e all'assenza del calore dei propri tifosi. Una squadra che, sotto l'occhio vigile della giustizia e con il proprio presidente dietro le sbarre, ha guardato in faccia il nemico sul campo e non ha mai abbassato lo sguardo. Se da anni si sprecano numerosi elogi a società di medio bassa classifica, giustamente apprezzate dalla critica calcistica ( vedi Udinese, Chievo), penso sia doveroso riservare al Cagliari il medesimo trattamento.
Non è roba da poco giocare in un silenzio spettrale quasi come se si dovesse affrontare un'amichevole di metà settimana. Sento le urla tra compagni nel campo da gioco, i richiami dei mister ai propri uomini, il rumore inconfondibile del calcio sferrato al pallone. Non sento i cori, le grida di incitamento, l'accompagnamento costante per novanta minuti dei tifosi festanti. Non vedo bandiere sventolare, braccia al cielo che innescano cori, striscioni appesi sulle ringhiere in curva, bambini che stanno seduti vicino al papà nei seggiolini desiderosi di ammirare il match dei propri campioni. Tra tutte queste cose che non ho visto, ho ammirato però un gruppo che non hai mai smesso di crederci e di lottare. Ho visto sana cattiveria, fame di risultati e determinazione da vendere. Oserei aggiungere: tanta voglia di dimostrare che l'intero gruppo avrebbe reagito alla delicata situazione. Negli occhi dei giocatori un unico obiettivo: la salvezza. Negli occhi dei giocatori un unico fine: la gioia dei tifosi. E a questo punto poco importa della vicenda penale e di ciò che ne consegue. Nelle aule dei tribunali lasciamo, a chi di competenza, la risoluzione del caso. Chi ha sbagliato pagherà, chi è innocente sarà assolto. 
La squadra comunque sia, a mio modestissimo avviso, ha già vinto il suo campionato.
Ci sarà da partire per Trieste per la gara contro l'Inter? Perfetto, sarà solo l'ennesima trasferta, l'ennesima sfida contro un volere che non si può controllare. Lontani da casa, vicini nel cuore.
Forza vecchio cuore rossoblu!