domenica 22 giugno 2014

Un'estate, un'avventura in più...

Notti magiche, inseguendo un gol. Così cantavano Bennato e la Nannini, in quella che fu la sigla di Italia '90, il mondiale giocato in casa. Inseguendo un gol. Dicono bene i due cantautori, e nonostante siano trascorsi 24 anni, sembra cosi attuale e adatta all'occasione, questa frase, soprattutto alla luce di quanto accaduto venerdì, in una gara dall'esito inaspettato, amaro, e che in pochi pronosticavano. Perché contro la Costa Rica il gol azzurro non è arrivato e forse non è stato neanche tanto caparbiamente cercato, ostinatamente voluto. Lo abbiamo subito, il gol, e poco abbiamo fatto per ribaltare il risultato. Troppe le disattenzioni, troppo il disordine tattico. Poca inventiva, scarsa quantità, totale assenza di qualità, scelte sbagliate e una condizione fisica non ottimale. In soli 90 minuti, in quella che doveva essere la gara più semplice del girone, è andato in fumo tutto l'entusiasmo fagocitato dopo il match vittorioso contro l'Inghilterra. Ma il calcio è cosi, mai abbassare la guardia. Soprattutto in gare come queste, soprattutto se si parla di Mondiale, dove ormai le cenerentole non esistono più, come affermato da Gigi Buffon nella giornata di ieri, e dove tutti stanno imparando a giocare al calcio, oramai. Quella che ci si dovrà aspettare contro l'Uruguay sarà una gara di cuore. Occorre voltare pagina, relegare questo piccolo passo falso in un angolo buio, senza però dimenticarselo. La storia rammenterà certamente questa disastrosa sconfitta. La storia ha memoria indelebile. Ma la storia è anche pronta a scrivere nuove pagine, trionfanti e magiche. E allora, quella con l'Uruguay, deve essere la partita della svolta. La partita per continuare a sognare. Un match agli antipodi del precedente. E per far ciò, il nostro CT, dovrà ben ponderare le proprie scelte e puntare a risollevare il morale dei suoi.
La nostra nazionale ci ha abituato nel tempo a guardare il mondo al di sopra di un burrone. Ci ha fatto credere, svariate volte, di poter guardare il mondo da lassù. Ci ha fatto credere, altre volte, di poter sprofondare da un momento all'altro, in questo burrone. Ci ha fatto credere, altre volte ancora, che non saremmo mai potuti cadere, e che della vertigine non si deve aver timore perché solo in pochi ci riescono, a trionfare contro la paura e l'ostilità degli avversari. La nostra, di squadra, possiede un qualcosa di strano e anomalo. Si fa odiare e amare, apprezzare e criticare, in egual modo. Ci accomuna e ci divide. Ma riesce comunque sia a farci esultare e abbracciare, e piangere delle volte, di gioia e soddisfazione, perché questo ci regala la Nazionale, il concetto dello stare uniti, insieme, per perseguire l'obiettivo. Per vincere. Perciò stringiamoci forte, e vogliamoci tanto bene, potrebbe ribadire Fabio Caressa.
Perché contro l'Uruguay, possiamo farcela. La nostra avventura mondiale, comincia martedì. Comincia adesso. Un'estate, un'avventura in più...

sabato 14 giugno 2014

2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA

Nella quinta giornata del 2°Torneo di calcio a 5 Genti NOA, la gara delle 19 vede la sfida tra Genti NOA e Kulakio Team. I primi, reduci da una bella gara contro Tecnocasa, affondano contro il Kulakio perdendo con il punteggio di 6-4. I granata, nonostante la sconfitta, passano il turno come seconda del girone. Le reti del match portano la firma di Matta e Zedda (doppietta per entrambi) per la squdra di Genti NOA, mentre per gli avversari vanno in gol Sanna (5 reti) e Curridori.
La gara delle 20 è quella fra La Jacaranda e Le tigri. I secondi subiscono le continue scorribande degli avversari, spietati sotto porta, che si aggiudicano meritatamente l'intera posta in palio. La gara termina sul punteggio di 14-2. Reti di Caredda(poker), De Mizio ( tripletta), Atzori (doppietta), Cauli, Mereu e Argiolas.
L'ultima partita della giornata è tra CM Costruzioni e Tecnocasa. La prima metà di gioco è abbastanza equilibrata. Le squadre giocano a testa alta senza tirarsi indietro. Al termine della gara la spunterà la CM Costruzioni, capolista del girone A, con il punteggio di 8-1. Per questi ultimi, reti di Milia (poker), Piloni e tripletta di Carboni. Gli avversari, invece, vanno in gol con Uras.
Il prossimo appuntamento è fissato per Domenica 15 Giugno, presso il campo di calcio a 5 fronte stadio.
Partecipate numerosi!

giovedì 12 giugno 2014

2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA

Nella quarta giornata del 2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA, il primo match è quello tra Coddoneros e Le Tigri. In una gara ricca di colpi di scena, il punteggio finale è di 5-5. Tante le occasioni sciupate da entrambe; il pari è il risultato più appropriato. Il migliore in campo è sicuramente Lenzu (L.T.), autore di una tripletta oltre che di una pregevole prestazione. Vanno in gol anche Iesu e Pinna, mentre per gli avversari le doppiette di Frau e Puddu e un autogol.
Dilaga il Fitness Club nella gara delle 20 contro il San Giovanni che terminerà sul punteggio di 15-2. Tante le reti, troppe le occasioni concesse dalla squadra nero verde. Sinzu ( il migliore dei suoi)totalizza ben cinque reti. I restanti gol hanno la firma di Mereu (5 gol), doppietta di Cuccu e i gol di Steri, Lai e Ciarloni. Per gli avversari, doppietta di Piano.
Bella gara quella andata in scena alle 21. La terza partita risulterà quella più piacevole e combattuta, nella quale la spunterà il Bocadillos che, grazie alle doppiette di Mascia E. e Serra, e al gol di Balia, si aggiudica l'intera posta in palio contro L'Atletico Santiago che non ha certamente sfigurato. Finisce 5-3 dunque una gara dall'esito non scontato. Nelle fila dell'Atletico, le reti sono di Melis e Mascia A. (doppietta).
Il prossimo appuntamento è fissato quindi per Venerdì 13 Giugno, presso il campo di calcio a 5 fronte stadio.
Partecipate numerosi.

martedì 10 giugno 2014

2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA

La terza giornata del 2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA si apre con la gara delle 19 fra La Jacaranda e l'Atletico Beach. La vittoria dei primi sarà straripante: il match terminerà con il punteggio netto di 14-0. I gialloblu giocano un buon calcio amministrando totalmente l'incontro, complice anche una prova decisamente sottotono dei propri avversari. Tra i marcatori della squadra vincente troviamo Cauli (cinque reti), Caredda (tripletta), e le doppiette di Atzori, Carboni e Mereu.
Anche il match delle 20 finisce in goleada. La sfida fra CM Costruzioni e Kulakio Team termina pertanto sul punteggio di 12-2. La CM Costruzioni vola così al primo posto, vincendo per l'appunto due gare su due, andando in gol quest'oggi con Milia (poker), Carboni, Matta, Locci, Marongiu e le doppiette di Poles e Piloni. Le due reti degli avversari hanno la firma di Murgia e Curridori.
La gara delle 21 risulta quella più combattuta. Genti Noa-Tecnocasa finisce sul punteggio di 4-2, in una gara ricca di colpi di scena e continui ribaltamenti di fronte. Per i granata vanno in rete Cocco, Matta, Pani e Curridori, mentre per gli avversari segnano Massa e Uras.
Il prossimo appuntamento è fissato dunque per Mercoledì 11 Giugno, presso il campo di calcio a 5 fronte stadio.
Partecipate numerosi!

sabato 7 giugno 2014

2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA

Nella giornata di ieri è andato in scena il secondo atto del Torneo targato Genti NOA.
La gara delle 19 ha visto la sfida fra Le tigri e Atletico beach. I primi vincono l'incontro sul punteggio netto di 12-4, gestendo la partita con autorevolezza. Per la squadra vincente, poker di Lenzu e Iesu e due doppiette, quelle di Fenu e Satta. Gli avversari vanno a segno con Loi, Pillisio, Calabrò e Diana.
La gara delle 20 è una partita all'ultimo respiro. Bocadillos-UnipolSai vince di una sola lunghezza contro San Giovanni (7-6). Questi ultimi, nonostante un'illusoria rimonta, cedono il passo agli avversari che alla fine si aggiudicano il match. Mascia del Bocadillos- UnipolSai è autore di una gara fantastica, siglando sei delle sette reti dell'incontro. Brillante anche la prova di Piano del San Giovanni; cinque le reti da lui siglate.
L'ultima partita della giornata è una gara molto equilibrata. Le due compagini offrono un bel calcio giocandosela fino alla fine. La spunterà la squadra del Fitness Club che, passata in vantaggio nella prima fase di gioco con Ciarloni, si fa riprendere con un diagonale di Melis che risulterà vano perché, proprio allo scadere, un tiro libero battuto dal portiere Uccheddu regala la vittoria ai Fitness Club. Nonostante la sconfitta, il migliore in campo è il giovane portiere Lecca che, in più di un'occasione, si mette in mostra con parate da cineteca.

giovedì 5 giugno 2014

2° Torneo di Calcio a 5 Genti NOA

Ci eravamo lasciati esattamente un anno fa, con la cerimonia di premiazione che vedeva trionfante la squadra dei Fitness Club dopo una finale al cardiopalma. Si è riaperto cosi ieri un nuovo capitolo estivo del calcetto lagunare, con la seconda edizione del Torneo di Calcio a 5 Genti NOA.
Ad aprire le danze è la squadra di Genti NOA contro la CM Costruzioni, finalista della passata edizione. Il caldo delle 19 non permette inizialmente alle due compagini di sbilanciarsi, dando cosi modo alle due formazioni di studiarsi. La gara terminerà con la sconfitta della squadra di Genti NOA con un passivo di 7-2. Le reti del primo incontro sono state siglate da Cocco e Sanna S. di Genti NOA, Piloni (tripletta), Carboni (doppietta) Marongiu e Matta per la CM Costruzioni.
Il secondo match, quello che risulterà il più emozionate della giornata, vedrà la vittoria dei Tecnocasa ai danni del Kulakio Team. Questi ultimi, che ben si sono distinti l'anno scorso, perdono di una sola lunghezza (6-5) una gara egregiamente disputata da entrambe. La compattezza dei Tecnocasa probabilmente è stata l'arma vincente, sfoderata contro una delle squadre più temibili di questo torneo. I primi sono andati a segno con Massa, Longu E., Oliviero, Uras, Pintus e Cabiddu, mentre i secondi con Curridori(doppietta), Murgia, Foti e Sanna.
Il match delle 21 è quello tra La Jacaranda e i Coddoneros. I primi vincono con un netto 5-2 sugli avversari. Vanno a segno Caredda(tripletta) Carboni e Atzori per La Jacaranda, mentre per i Coddoneros le reti sono di Floris e Frau. In risalto la prestazione di Caredda (La Jacaranda), protagonista di una prova autorevole.
L'appuntamento è fissato dunque per Venerdì 6 Giugno, presso il campo di calcio a 5 fronte stadio. Inizio gare ore 19.
Partecipate numerosi!

martedì 22 aprile 2014

ESCLUSIVA TCF: Il Cagliari è degli arabi

Il Cagliari è degli arabi. Rifacendomi alla celebre frase tormentone degli ultimi mesi, che campeggiava imperterrita sulle testate giornalistiche sarde, cartacee e online, vorrei focalizzare l’attenzione sulla questione Cagliari Calcio. Sulla proprietà, del Cagliari Calcio. Cellino si, Cellino no. Arrivano gli arabi, i ricchissimi arabi, quelli pieni di soldi che possiedono anche il Paris Saint Germain, dicevano in città, loro si che possono investire e costruire una squadra megagalattica, altro che Cellino, dicevano i signori che masticano calcio per le vie del capoluogo sardo. E invece niente, nessun arabo, nessun acquisto del pacchetto azionario della società, nessun grande giocatore, niente di niente, che di arabi pieni di soldi che possiedono anche il Paris Saint Germain non se ne vedono in giro, a Cagliari. Certo è che, i signori che masticano calcio per le vie del capoluogo sardo, da qualche parte lo avranno pur letto, sentito o visto, che gli abbienti sceicchi volevano rilevare la società rossoblù. E si, da qualche parte avranno pur attinto questa gran notizia, perché la gente, dal niente, non fantastica su trattative milionarie, dettagliate e scrupolose, da un giorno all'altro, tirando in ballo nomi di grandi imprenditori arabi, così, da un giorno all'altro. Ebbene si, dunque è chiaro, che i signori che masticano calcio per le vie del capoluogo sardo, colpe non ne hanno. Se non quella di credere troppo, in maniera decisamente acquiescente, a tutto ciò che leggono, sentono, vedono attraverso i media. Ma la colpa più grande, perché di colpa si tratta, verte sull'informazione locale, quindi giornali, TV, quotidiani on-line, che in questi mesi hanno sguazzato artatamente, perpetrato senza arrendersi, che non hanno taciuto quando dovevano, quando ormai era evidente che si aveva a che fare con una grande congettura mediatica, il falso e capzioso mito dell’arrivo degli sceicchi arabi pronti a sborsare milioni e milioni per far diventare il Cagliari Calcio come la squadra della capitale francese, o il Real Madrid sardo- meglio imitare questi che loro qualcosina l’hanno vinta-, dicono nei bar, e poi vincere scudetti, e giocare in Europa, e vincere, in Europa e in Italia, perché per questo sono venuti gli arabi, per farci vincere, e ancor di più, si parla anche di turismo, nell'Isola, e di marketing e di strategie finanziarie, e di soldi che fioccheranno a breve, grazie a questo nuovo business che porteranno gli arabi, e adesso giungeranno vittorie e traguardi stellati e non staremo più male, e vedrete che la crisi passa, scrivevano la maggior parte dei giornali, senza crederci neanche un poco, riguardo quello che scrivevano, questi giornali. E allora la gente si è fatta grandi storie in testa, ora compriamo Ibra, e poi Ronaldo o Iniesta, magari Messi, e tutti vorranno vestire la casacca rossoblù, la squadra che verrà, e non scherziamo che mica è bugia, perché lo dicono i giornali, soprattutto quelli online, cosi ripete in giro la gente, e si esalta al solo pensiero, la gente, di rubare la scena a Juve, Milan, Roma e Inter, che l’anno prossimo, lo scudetto si festeggia a Casteddu, così chiudono i loro pensieri e i loro discorsi, nella più fantasiosa apologia casteddaia, i signori che masticano calcio per le vie del capoluogo sardo.
E poi come se non bastasse, il Cagliari lo vogliono anche americani e cinesi, cosi vanno dicendo, nel loro perpetuo moto aberrante, e magari anche alieni o altre civiltà di altri pianeti, magari scriveranno anche questo, chi lo sa, tanto a far notizia sono le grandi parole, le vicende descritte, che sono scritte bene, queste notizie, su carta o sul web,  e sarà pur vero se lo si legge su carta o sul web, mica scrivono le cazzate, i giornali, perché dovrebbero, si dice in giro acconsentendo, onde evitare alterco alcuno fra esperti in materia.

E intanto, se interessa a qualcuno, il Cagliari Calcio è ancora di Cellino, e solo Dio sa se sia un bene o un male, o una burla, o la verità. Fatevi una idea vostra, comunque sia e qualunque essa sia, una volta averla saggiamente documentata e confutata, affrancatevi dalla schiavitù mediatica, e fatelo per davvero, che di cazzate, oramai divenute un vezzo, ne abbiamo già letto, sentito e visto parecchie…

martedì 11 febbraio 2014

Capitano, perché ogni domenica il giallo?

In una domenica pomeriggio, tra gli spalti dello Stadio Sant'Elia, stava seduto euforico Gigi, grande tifoso rossoblu, alla sua prima comparsa allo stadio. Accanto a suo nonno, il ragazzino aspettava allegramente l'inizio della gara. L'euforia cresceva, con la speranza che i propri idoli macinassero, dinanzi ai propri occhi, una spettacolare vittoria. Ecco, gli undici rossoblu entrano in campo. Ma Gigi s'accorge subito che ne manca uno. Il capitano, Daniele Conti, non è schierato tra i titolari. Al che si gira verso il nonno e, alquanto stupito, gli domanda:


Nonno, ma Conti non gioca? Come mai? 
Nepori miu, Daniele esti conca macca. 
Nonno che ha combinato? 
Eh, su capitanu, d'ognia tanti, si pappara su frenu: a candu partiri de conca, a candu du scappara su cabessu, a candu fairi intrarasa de esauriu... A su narri ca si non sclerara fiara sempri de setti in pagella.
 Cavolo, proprio oggi che mi hai portato allo stadio non gioca.
 Eh Gigi, proprio oggi. Su capitanu, esti sempri in diffida. Sa giustizia oh.

Gigi pensò alle parole formulate dal nonno. Era seriamente dispiaciuto, avrebbe voluto vedere all'opera il suo idolo. Non è che capitava spesso che qualcuno lo portasse allo stadio. Sospirò, con rassegnazione. Poi si guardò intorno per ammirare la magia che lo stadio sa regalare. Fu così che, inaspettatamente, notò che a pochi posti da lui si stava sedendo proprio lui. Su capitanu, Danielino Conti.

 Nonno nonno, guarda. Quello non è il capitano? 
 Eia Gigi, è cussu. In campu deppiara essi non setziu in guni. 
 Nonno mi posso avvicinare da lui, ti prego. 
 No Gigi, itta ci faisi. Lassadu in paxi. Abarra innoi, lassadu sa conca asseiu. 

Gigi guardò il nonno negli occhi, intenzionato a disubbidire. La voglia di rivolgere la parola a Conti era troppo forte. Voleva sapere il perché si facesse sempre ammonire per poi saltare le partite. Così si alzò di scatto, dirigendosi verso di lui.

Ciao Daniele, sono Gigi. Sono un tifoso del Cagliari, un tuo tifoso. Mi posso sedere qui un attimo vicino a te? 
Oh, er pischello tifoso. Siediti pure. Che pischellettoo gajardo. 
Capitano ti posso fare una domanda? 
Dimme tutto. So tutto orecchi. Pe n' piccolo tifoso, questo e artro. 
 Capitano, perché ogni domenica il giallo? Perché ti fai sempre ammonire quando sei in campo e poi salti le partite per squalifica? Non va bene... 
 Quarche vorta, anzi te dico spesso, me scatta l'embolo e n' c'è sto più a capì na mazza. Noo faccio apposta, me viè così. O che sta roba n' va giù a molti tifosi. A settimana scorsa, m'hanno urlato: "A Daniè, asi segau is callonisi. Se fissu ammoniu!" 
 Capitano non dire parolacce. 
Scusame tanto. Me so scordato che sei ancora pischellino. Però hai ragione, fra due domenighe, quando giogheremo nuovamente in casa, te prometto che non me faccio ammonì. Te do a parola mia, da capitano vero. Però me devi promette che ce sarai a vedè a partita.

Si strinsero la mano e Gigi decise che, esattamente come da accordi, sarebbe stato nuovamente sugli spalti due domeniche successive per vedere se Conti, mantenesse fede all'accordo. Perciò, passate due settimane, Gigi se ne stava, trepidante dall'emozione, seduto nel medesimo posto accanto al nonno.

 Nonno, vedrai. Me lo ha promesso. Niente giallo questa domenica. 
 Si, apetta e spera. Gigi, in campu cussu sclerara. Esti fattu diaicci. Esti machilottu.

Gigi scosse la testa, credeva alle parole che aveva pronunciato il capitano. Credeva nelle promesse. E infatti Conti mantenne la promessa. Nessuna tackle pericoloso, nessun faccia a faccia, nessuna mischia. Avevano vinto e, per Conti, nessun cartellino giallo. Gigi dunque, al fischio finale, si alzò in piedi per applaudire capitano e squadra. . Lui e il nonno si trovavano nei distinti, gradinate basse. Fu con stupore che notò che il capitano lo stavo salutando cercando il suo sguardo.

Capitanooo. Siete stati grandi. Sei stato grande. 
Hai visto che ho mantenuto a promessa. Na promessa e na promessa- urlò a gran voce il capitano. 
Allora verrò sempre, con il nonno, per le partite in casa. E tu dovrai rinnovare sempre la nostra promessa- ribadì, urlando anch'egli. 
Farò der mio mejo, allora. Na promessa è na promessa. Contaci pischellino.

Gigi e il nonno, da quel momento in poi, si presentarono sempre allo stadio. Gigi aveva convinto il nonno che se fossero sempre andati allo stadio, il capitano tenendo fede alla promessa, non si sarebbe fatto ammonire evitando cosi squalifiche. Il nonno assecondò il nipote rendendosi conto che quella promessa funzionava per davvero. Gigi era riuscito a lanciare un segnale al capitano. Lo sport è gioia, e va vissuto come tale: senza troppi fronzoli che vanno poi a danneggiare la squadra. Conti da Gigi, aveva imparato una cosa importante: il sorriso e la festa dello stadio non vanno privati a nessuno, tanto meno ad un bambino. Cosi limitò le ammonizioni e la squadre ne risentì in positivo.

Finalmente dai bei gesti-sportivi- si poteva trarre una morale:
Chi ascolta le parole di chi contribuisce a renderti grande, non fa che diventare ancora più grande.

giovedì 6 febbraio 2014

Un sogno di ordinario shclero





E fu così che, qualche notte fa, sognai un episodio alquanto particolare.

Cagliari, Bar di Via Garibaldi. Giornata serena.

Massimo Cellino entrò all'interno del locale in maniera quasi furtiva, guardandosi attorno. Con dei grossi occhiali da sole e cappellino con visiera nera, si accinse ad occupare il tavolino più lontano dall'entrata, posizionato dinanzi al bancone del bar.
Barman: Ma lei è il presidente del Chiagliari Calcio?
Cellino: shhh, eia sono io. Non dirlo a voce alta, ca mi cassanta.
Barman: Si, certo. Mi scusi. Gradisce qualcosa?
Cellino: Sto aspettando gente. Candu arribara s'amigu miu, ti faccio un fischio su pippiu.
Al che il barman, entusiasta e al tempo stesso stranito dall'atteggiamento schivo e persuasivo del presidente, rimase in silenzio intento a preparare l'ordine da servire al tavolo vicino all'entrata, dove stava seduta una ragazza, presumibilmente straniera, dalla classica fisionomia inglese. Pertanto, dirigendosi verso il tavolo della ragazza, il barman notò entrare nel suo locale un signore corpulento, scuro di carnagione e con dei baffi neri. Vestiva elegante, e portava anch'egli dei grossi occhiali neri per mascherare il viso. Andò dritto verso il tavolo di Cellino, con aria nervosa e incerta.
Barman: Ceee, ma ge non aressi su tipu arabu ca boiri comprai su Casteddu? disse a toni bassi, mentre poggiava sul tavolo un marocchino ed un bicchiere d'acqua.
Whats? disse la ragazza che, come da pronostico, era veramente british.
No niente. Trattative calcistiche. Quel tipo appena entrato è Al Thani, vuole comprare il Chiagliari! Do you know Cellino's President? proseguì il barman.
La faccia sbigottita della cliente inglese fece intuire, in una manciata di secondi, che non aveva capito una parola.
Cosi il barman ritornò divertito alla sua postazione e si mise a lavare alcune tazzine, porgendo orecchio, seppur involontariamente, alla fugace discussione tra Cellino e il magnate Al Thani, patron della Qatar Sport Investment  nonché presidente del Psg .
Al Thani: Mr. Cellino, è certo che siamo lontani da occhi indiscreti?
Cellino: Amico, la ghe a Chiagliari, la gente, si fa i cazzi suoi. Funti cunvintusu ca seu a Leeds, figurari.
Al Thani: Ok Mr. Cellino. Veniamo a noi. Abbiamo circa 70 milioni da mettere sul piatto per sua squadra.
Cellino: Allora, goppai Al Thani. Parliamoci chiaro. La ghe Massimo non esti tontu. Il Chiagliari vale molto di più. Aiò, ghetta 90 milioni e non se ne parla più.
Al Thani: Get up? Ma stiamo a parlare da solo dieci minuti e dobbiamo già alzare?
Cellino: Non as cumprendiu nudda, enza. In sardo ghetta vuol dire butta. 90 milioni e d'accabbausu innoi, ca seusu giai chistionendi mera.
Al Thani: 70 milioni sono affare. Credo andare più che bene. Deve andare in Leeds, appena comprato club english. Le sto offrendo oro.
Cellino: La ghe Massimo non si fairi frigai da magnate arabo. Siamo a Chiagliari, qui c'è il mare. E pure il sole. Cosa vuoi cagare in paradiso e pulirti con i giornali. Non creu propriu.
AL Thani: Non ci capiamo, Mr.Cellino. Cosi sta facendo in modo di rompere nostri accordi.
Cellino: La ghe se mi shclero ci regalo tutto. Svendo tutto per due noccioline. Non fare incazzare a Massimo che qui comando io.
Al Thani: Mr Cellino, credo che trattativa sia conclusa.
Cellino: Toh, asi biu ca tappu cunvintu. Itta ci oriara. Scusa che chiamo Salerno e gli dico che ci siamo venduti il Chiagliari a scetti mera.
Al Thani: No, Mr. Cellino. Lei non capire, l'affare è...
Cellino: Apetta, un'attimino. Sto chiamando a goppai miu per dirgli dell'affare. No, non ne cago di trattative.
Al Thani: Credo che lei non capire. Io non...
Cellino: Ces la ga seisi abituausu mali in logu de bosatrusu. Ho detto che sto avvisando che hai comprato. Mancu candu compranta si prexianta custusu.
Al Thani: Arrivederci, Mr Cellino. Buona fortuna.
Cellino: Oh, apetta pagu pagu. E sa pila?
Al Thani. Pila?
Cellino: eh su dinnai, dindini, zacca il novantino nenno.
Al Thani: Dinnai? cosa dire?
Cellino: Su cash seu narendi. Lo vuoi o no il Chiagliari?
Al Thani: Si tenga squadra, Mr. Cellino. Affare andato in fumo.
Cellino: La non parlare di fumo ca shcleru mali. Aiò, contrattiamo ca tengu pressi. Devo andare a Leeds che il mister con le guance rosse mi sta già shcassando. Se mi fai shclerare, esonero anche a te seduta stante.
Al Thani: Tua prepotenza non ti porta lontano. Me ne vado, addio e buona vita.

Il barman aveva assistito a tutta la scena. Cellino stava mandando a rotoli la trattativa con gli arabi per l'acquisto della squadra. Anzi, aveva appena mandato tutto clamorosamente a rotoli. 

Cellino: Eh vabbè, cia cia. Du bendu a callincun'atru su club. Zacca stradoni oh s'arabu.

Così,  una volta concluso il diverbio con il conseguente abbandono del locale da parte del magnate arabo, il barman si fece avanti.
Presidente ma che ha combinato. Questi vogliono comprare il club e fare faville a Chiagliari e lei manda tutto a quel paese così. Si rende conto?
Cellino: Nara oh picciocheddu. Guarda che quando io stavo iniziando a masticare calcio tu shtavi giocando a pincareddu al Bashtione.
Barman: Se se. Resta il fatto che sta mandando la squadra alla rovina. Se proprio non vuole vendere, almeno dia un segnale alla città che lei ci tiene a questa squadra e a questi colori. I tifosi vogliono conferme. Si funti seghendi is callonisi. Ci vuole rispetto per questa squadra e per questa gente. Faccia qualcosa.
Udite le parole del barman, Cellino corse fuori, carico più che mai, e iniziò a sbraitare.

"Oh Gente, notizia dell'ultima ora. Il Chiagliari è mio e rimane nelle mie mani. Ta cazzu arabi ca funti tirchiusu e pranginti po pani. Che non buttano il cash che gli dico io. Ora vado a Miami, poi in Great Britain e poi si riparte qui a Chiagliari. Il vostro presidente non vi molla, ta gazzu oh. Forza Chiagliari seeempre."
La folla apprezzò. Grande presidente! Forza Cagliari! Avanti tutta, Massimo, urlarono. 
E fanculo ai troppi impegni, pensò Cellino. Che due squadre non sono poi così tante e si può fare bene comunque per entrambe, nonostante l'impegno su due fronti.
Cosi il Chiagliari rimase nelle mani di Cellino e adios Qatar Sport Ivestments. E non ci fu acquirente all'altezza di strappare il club dalle mani di Massimo "Ispanico" Cellino.
Atru ghe al mio segnale scatenate l'inferno. Tze.

E poi, bruscamente, mi svegliai. 
Non avendo ancora capito un accidenti circa il futuro della società rossoblù. Mah, bai e cicca!

venerdì 3 gennaio 2014

Doppi auguri per Schumi: oggi compie 45 anni

Ha lasciato tutto il mondo sportivo in silenzio, destando preoccupazione e angoscia, in quel maledetto giorno del 29 Dicembre 2013. Da quel tragico incidente sugli sci, agli sgoccioli dell'anno, Michael Schumacher è piombato nuovamente nei cuori degli appassionati. Nel cuore di chi ha apprezzato le sue gesta in F1, di chi lo conosceva per averlo visto in TV o semplicemente di chi ne ha sentito parlare da amici e parenti. Schumi, per il grande pubblico. Che non vuole essere certamente un ridimensionamento del campione, ma solo un simpatico appellativo, come si usa tra gli amici.

Nel giorno del suo 45esimo compleanno, ovvero oggi, credo sia doveroso porgere qualche riga nei suoi confronti. Perché a volte, quando il destino si infila, schivo e incurante, nei meandri della vita delle persone, non restano che le parole.
Una vita di gare ad alta velocità, la sua. Una carriera, conclusa con tanti trofei sulla bacheca, non è bastata a preservare il campione dal pericolo imminente. Ma si vuole ben sperare che, esattamente come quando se ne stava al volante e portava a termine una gara fino al traguardo, porti a termine anche questa gara. Questa sfida che pare veramente la più difficile di tutte. Ci si aspetta un finale positivo, da questa gara. Un finale vittorioso. Del resto, negli anni ci ha abituato così.
Perché quando vuoi bene ad un campione, gliene vuoi sempre. Anche quando si leva dai riflettori abbandonando i panni che lo hanno reso grande a favore di abiti più comodi, da uomo normale per una vita normale. I motori, l'alta velocità:19 anni in Formula 1, 7 titoli, record su record. Ma anche un uomo comune, come tanti altri che con amici e famiglia trascorreva le feste natalizie in montagna. Questo è Michael Schumacher.
In bocca al lupo, Schumi. In bocca al lupo, Campione.