lunedì 10 settembre 2012

Caso Morosini:ipotesi omicidio colposo

Il caso. Arriva come una doccia fredda l'iscrizione al registro degli indagati dei tre medici che per primi soccorsero Piermario Morosini lo scorso 14 Aprile. L'ipotesi formulata è di omicidio colposo. La vicenda, legata alla morte del giovane calciatore avvenuta nello stadio Adriatico di Pescara durante una gara di campionato, è ancora tutta da risolversi .L'accaduto scisse l'opinione pubblica in due correnti di pensiero: chi riteneva lo staff medico colpevole per il mancato utilizzo del defibrillatore, chi invece si rassegnava alle sorti di un destino crudele scartando l'ipotesi che anche un tempestivo intervento medico ne avrebbe mutato il finale.
Piermario Morosini
Fascicolo. In giornata il Procuratore Valentina D'Agostino chiama in causa il medico del Livorno Manlio Porcellini, Ernesto Sabatini medico del Pescara e il medico del 118 di turno quel pomeriggio allo stadio, Vito Molfese.La necessità di aprire il registro è voluta da Cristian D'Ovidio(Universita di Chieti) ingaggiato dal sostituto procuratore D'Agostino. D’Ovidio ha rivelato attraverso un fascicolo che la cardiomiopatia aritmiogena si era manifestata con una «fibrillazione ventricolare», concludendo che il defibrillatore andava assolutamente usato. Stessa tesi sostenuta da Cristina Basso(Università di Padova), consulente della famiglia Morosini.
Società. Le società calcistiche prendono le difese dei loro medici, sollevandone responsabilità e accuse. Il presidente Spinelli, patron della squadra amaranto, difende l'operato dello staff medico sottolinenado quanto questi avessero fatto il massimo per salvare la vita dello sfortunato atleta.

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