lunedì 19 novembre 2012

Fantastica viola

Oh Fiorentina, di ogni squadra ti vogliam regina. Cosi canta il passionale inno viola. Questo il sogno degli ultras del tifo fiorentino, sogno di un intera città che non ha mai smesso di crederci. Come è risaputo tutte le grandi storie, i grandi successi calcistici, partono da dei solidi, precisi, grandi progetti. A Firenze quest'estate si vociferava di riassemblamento di una squadra che nel finale di stagione scorso pativa i bassi fondi della classifica e perdeva quell'immagine da big del calcio italiano che una piazza come Firenze ha sempre sfoggiato. Lontani i tempi di Batigol e Rui Costa, Toldo tra i pali e le apparizioni nelle notti in Champions .Altre storie. A Firenze quest'estate si vociferava di rinnovo e cosi è stato. Delle Valle fa sul serio; convoca alla sua corte un grande direttore sportivo,ex Roma, che risponde al nome di Daniele Pradè. Quest'ultimo, assieme all'intero staff viola, imbastisce una squadra nuova rivoluzionandone l'intera rosa. La rottamazione attuata è sorprendente; i giocatori, quasi tutti nuovi, giocano con sinergie e movimenti come se giocassero insieme da tantissimo tempo. Suonano all'unisono la stessa musica, incantano la platea che applaude di rimando. A capitanare il battaglione un ottimo mister emergente, anch'egli ex Roma, che risponde al nome di Vincenzo Montella. Questi plasma la squadra in pochissimo tempo rendendola spavalda e concreta allo stesso tempo.I risultati parlano chiaro, il tecnico sta svolgendo un ottimo lavoro. Resta da chiarire un solo punto. Analizzando il mercato estivo attuato da altri club del nostro campionato nelle giornate afose della precedente sessione di calcio mercato, si può notare come le strategie di mercato possano variare da club a club. Forse è più semplice puntare sul nome noto che sul giocatore giovane, o su quello emergente, o su quello che attende valorizzazioni,  o ancora su quello che necessità di minuti che precedentemente non gli sono stati concessi( o non ha saputo sfruttare). A Firenze la strategia di mercato è stata esemplare: i giocatori acquistati vertono su credenziali distaccate dal nome o dalle alte quotazioni. Un accurato lavoro d'equipe ha permesso l'individualizzazione di quei giocatori utili e funzionali ad un progetto preciso e che rispondono a quei standard precedentemente citati, utilizzando un modesto e non esagerato budget, al fine di poter visulaizzare il progresso nel tempo, con il duro lavoro, e non con la fretta degli immediati risultati. Il tempo è avverso, la calma è fondamentale. Firenze sa che il percorso è lungo e tortuoso, e che la pazienza paga. Ad oggi il raccolto è più che buono. Segnale questo che valorizza il fatto che quando si hanno degli ottimi atleti, delle persone competenti nello staff, un pubblico che sa aspettare e tanta, tantissima motivazione e voglia di lavorare e mettersi in gioco, i risultati arriveranno di sicuro. Plauso a Montella che ha saputo assemblare i cocci e costruire con cura un gruppo sulla base di quello che gli è stato scrupolosamente proposto. E chissà se gli inni, pian piano, si possano tramutare in semplici e meravigliose verità del calcio giocato. Per adesso l'inno cantato e l'euforia di un'intera piazza, possono bastare.

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